La Santissima Trinità: istruzioni per l'uso  

Posted by Padre Joseph in , , , , , , , , ,

17 ottobre 2008


Coltissimo Joseph,
Le scrivo per cercare un chiarimento dottrinale che il mio parroco non è stato in grado di darmi, anzi da quando gliel'ho chiesto si è completamente isolato dal mondo e si rifiuta di parlare a chicchessia. Secondo il cristianesimo gli elementi della Trinità Divina sono tre: Dio, Cristo e lo Spirito Santo, ed ognuno di questi elementi è Dio. Quindi Cristo è contemporaneamente padre e figlio di se stesso, e lo stesso vale per Dio. Lo Spirito Santo non è nè padre e nè figlio ma al medesimo tempo le due cose messe assieme; lo Spirito Santo è quindi generato assieme dal padre e dal figlio, ma se è generato anche dal figlio come ha fatto a far sì che intervenisse per generare il figlio stesso? Il Figlio è stato generato dal Padre ed essendo anche Padre esisteva già da prima; ma se esisteva già, com'è che è stato generato? Ne deriverebbe che hanno tutti e tre la stessa età, e quindi non capisco chi ha generato chi, come e perchè. Insomma, a voler sintetizzare, secondo la dottrina uno equivale a tre e tre volte uno equivale ad uno, ma è vero anche che tre meno due dà come risultato sempre tre. Allo stesso tempo due più uno fa uno. Forse per un essere umano è davvero troppo cercare di comprendere l'esistenza di tre esseri ognuno dei quali è uguale agli altri due. O tre. O uno. Insomma, mi sono persa. Può aiutarmi a comprendere?
Confusa & Infelice


Prava Tonna,
kome tice krante scienziaten Zikiken "Tio fatto noi krante rekalo: cerfellen!" Ma pravo katoliken no è oplikato ad usare elo. Se tokma fosse semplicen a ke serfireppen krante Matre Kiesa? Tu no sforzare tuo umile cerfellinen, a kvelo penza noi. Tu, ta prava tonna, penza a fare kalzetten e pasta.

This entry was posted on venerdì 17 ottobre 2008 at 05:39 and is filed under , , , , , , , , , . You can follow any responses to this entry through the comments feed .

11 commenti

"kalzetten e pasta"?

Beado de Garo Golega ghe avere amighe done ghe fare basta asziudda gon bomodoro ber de.
Guì noi mangiare zembre erbe gotte in aggua ghe mango babuini mangiare zensa sbudare duddo.
Ber forduna ghe guì da noialdri non avere bizogno di galsedde de lana. Gui fare zembre uno galdo de Madona.
Nozdra madre de Zignore Iddio nostro, brodegge duddi noialdri da freddo, amme.

Duo afessionado golega,

Emin. Giambo Bongo
ArgiDiogezi Milango Milongo Milingo
Bujumbura Burundi

hddb://bububu.afanguloduddizdronsigomunisdi.bu

17 ottobre 2008 alle ore 06:54
cristiana  

Santissimo Padre Joseph,non mi confonda ancora di più!Quel suo "pasta" significa basta=stop=chiuso,oppure "pasta",nel senso che devo fare anche tagliatelle e orecchiette...
Cristiana

17 ottobre 2008 alle ore 07:34

Carissimo Padre Joseph...eccomi qui. Come potrei mancare... La linko immediatamente, anche se questo dovesse un giorno costarmi gli arresti domiciliari!!! Suo devoto
Donnigio

17 ottobre 2008 alle ore 10:11

Padre Jo,
mentre sferruzzo la calzetta, come da sua idicazione, posso inoltrarle gentilmente la richiesta di non essere chiamata "tonna"?
Questo appellativo ittico mi destabilizza.E lo sono già tanto con la storia dell'uno e trino che mi tormenta dall'infanzia. Ah, già, non devo neanche farmi domande.....

17 ottobre 2008 alle ore 11:39

padre joseph,ho appena scritto un articolo su di lei...le può interessare?

17 ottobre 2008 alle ore 14:57

Zì brava dona (ghe dui badre e madre ghiamado con nome de Nozdro Zignore)virgola
me buò gonfermare ghe mio ilusdrizzimo gollega volere dire bastasgiudda v e ze du aggiunge a duo elengo anghe lazagne, ganeloni, ravioli etc. Santizzimo Badre Josebh benedire de bundo
No zolov ma me credere ghe Sandizzimo Badre no volere dire "kalzetten" ma "galsonen ribienen" bundo
De gabido bene adezzo zì bunto nderogadivo (me ha biggolo gombiudere a manovela ghe no zembre funsionare bunti e virgoli)

Iddio benediga dev
Eminb Giambo Bongo

Bb Sb me sguzare ma b volere dire bundo et v virgola (adezzo de gabirebbb ghe fame guì in guore di Afriga)

17 ottobre 2008 alle ore 15:09

Padre Joseph il suo illuminato pensiero sulla donna e sul come dovrebbe gestire la sua vita mi abbaglia nella sua immensità.... :-)))

17 ottobre 2008 alle ore 16:35

Pasten?

Caro Padre Joseph, purtroppen io tonna che non sapere faren pasten. Essere kuesto molto grafe? Tirò tre rosari per kiedere pertono a Tio, sperando ke bastinen.
Non forrei finire in infernen causa mie mankanzen culinarien.

18 ottobre 2008 alle ore 05:58

Reverendissimo padre, monsignore illuminato, con la sua risposta mi ha tolto dal labirinto in cui la sua corrispondente aveva gettato la mia anima semplice. Ho compreso che il cevello devo spegnerlo. Ma essendo maskietto volevo sapere: devo fare anch'io la calza e la pasta? pERCHè CON LA PASTA MI ARRANGIO, MA CON LA CALZA.....

24 ottobre 2008 alle ore 12:47

Reverendissimo padre, monsignore illuminato, con la sua risposta mi ha tolto dal labirinto in cui la sua corrispondente aveva gettato la mia anima semplice. Ho compreso che il cevello devo spegnerlo. Ma essendo maskietto volevo sapere: devo fare anch'io la calza e la pasta? pERCHè CON LA PASTA MI ARRANGIO, MA CON LA CALZA.....

24 ottobre 2008 alle ore 12:47
Anonymous  

Banalizzare in questo modo, con un tedesco da Sturmtruppen (Bonvi, lui sì, lo sapeva fare) argomenti così seri è o da sciocchi o da ignoranti (e le due categorie, purtroppo, spesso coincidono). Mi chiedo: chi fa le domande cosa cerca? cerca risposte serie? non si rivolga a chi canzona e irride tutto, senza speiegarvi le ragioni che cercate... cerca solo di fare polemica e scena? allora: fate qualcosa di più utile e intelligente, tipo leggere qualche documento del Magistero o qualche libro e fatevi una Vostra opinione. e se poi volete dialogare seriamente, a chi vuole darò la mia mail. un anonimo teologo.

26 novembre 2008 alle ore 09:17

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